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teletrasporto quantistico: esperimento riuscito da un team di ricercatori di Oxford

Gli scienziati affermano che l’esperimento di teletrasporto è riuscito. Ed è un passo rivoluzionario verso il futuro dell’informatica.

Gli scienziati dell’Università di Oxford hanno compiuto un’impresa storica: il teletrasporto di informazioni quantistiche tra due computer. Un risultato che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui trasmettiamo ed elaboriamo i dati.

Una scoperta che sembra fantascienza, ma è realtà

Prima di lasciarsi trasportare dall’idea di corpi umani che svaniscono in un lampo per poi materializzarsi altrove, è bene chiarire che il teletrasporto quantistico non ha nulla a che vedere con la fantascienza di Star Trek.

In questo caso, non si spostano oggetti o persone, ma l’informazione contenuta in una particella viene trasferita istantaneamente a un’altra, anche a chilometri di distanza.

È un po’ come inviare un codice segreto che non passa mai da un punto all’altro, ma si ricrea all’istante dove serve. Sembra magia, ma è pura meccanica quantistica.

La notizia dell’esperimento riuscito ad un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford e diffusa da BRICS News tramite il social X (ex Twitter), ha fatto il giro del mondo, suscitando entusiasmo e stupore nella comunità scientifica.

Questo straordinario esperimento segna una pietra miliare nella corsa verso la computazione quantistica e l’informazione ultra-sicura.

Cos’è il teletrasporto quantistico?

Nel mondo della fisica quantistica, il termine “teletrasporto” non indica lo spostamento fisico di oggetti da un luogo all’altro, come nei film. Si tratta invece di un trasferimento istantaneo di uno stato quantistico di una particella da un punto all’altro, anche a grande distanza, senza che l’informazione attraversi fisicamente lo spazio.

Questo è reso possibile dall’entanglement quantistico, un fenomeno straordinario in cui due particelle diventano così strettamente connesse che agire su una ha un effetto immediato sull’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.

Gli attuali computer quantistici sono macchine straordinarie, ma ancora fragili: possono gestire solo un numero limitato di qubit (l’unità base dell’informazione quantistica) prima che gli effetti quantistici si degradino e diventino inutilizzabili.

Ma i ricercatori dell’Università di Oxford hanno trovato una soluzione brillante: invece di spingere al limite un singolo computer, hanno deciso di collegare tra loro più macchine quantistiche, come se fossero vagoni di un treno.

Il risultato? Un sistema distribuito, modulare e incredibilmente potente.

teletrasporto quantistico: è realtà
Teletrasporto quantistico: è realtà (@AdobeStock)

Un passo avanti verso la rete quantistica del futuro

Il successo di questo esperimento apre le porte a una futura rete quantistica globale, in cui computer quantistici potranno comunicare tra loro in modo istantaneo e ultra-sicuro. Le implicazioni sono enormi:

  • Sicurezza dei dati potenziata: le informazioni trasmesse via teletrasporto quantistico non possono essere intercettate senza alterare il contenuto.
  • Velocità di elaborazione e comunicazione mai raggiunte prima.
  • Nuove frontiere nella crittografia e nella trasmissione di informazioni sensibili.

Informatica quantistica: una rivoluzione in arrivo

Il teletrasporto quantistico rappresenta una svolta epocale per il futuro dell’informatica. Se oggi il mondo si basa su bit tradizionali, presto potremmo trovarci ad operare con qubit, capaci di contenere più stati contemporaneamente e di eseguire calcoli a una velocità impensabile per i computer attuali.

Il professor David Lucas, uno dei ricercatori del team, afferma:

“La nostra esperienza dimostra che il calcolo quantistico in rete non è più un concetto astratto. È una realtà in costruzione”.

L’esperimento dell’Università di Oxford è dunque un chiaro segnale: il futuro dell’informatica è già iniziato.

Fonti e approfondimenti