Scienza ed esplorazioni
Animazione concettuale della NASA dell'esplosione stellare della nova in T Coronae Borealis

Un’esplosione stellare che compare nel cielo ogni 80 anni dovrebbe verificarsi da qui a settembre.

Si tratta della stella binaria chiamata T Coronae Borealis (T CrB), che secondo la Nasa si potrà ammirare entro settembre ma brillerà per pochi giorni.

Un evento unico nella vita

Ci sono eventi cosmici che capitano una sola volta nella vita e siamo abbastanza fortunati da stare per assistere ad uno di questi.

La nana bianca del sistema binario T Coronae Borealis (T CrB), nella costellazione della Corona Boreale, sta per dare origine a un’esplosione come stella nova dopo ben 80 anni dall’ultima volta, e potrebbe essere visibile a occhio nudo.

L’evento è previsto in una finestra temporale che va da febbraio a settembre 2024.

Che cos’è una nova?

Una nova è un’esplosione nucleare che si verifica intorno a una nana bianca (una stella morta e in via di raffreddamento) quando accumula abbastanza materia da un altro corpo stellare. Come per tutte le reazioni stellari, il fenomeno genera un improvviso aumento di luminosità di una stella già visibile a occhio nudo, o come l’apparizione di una stella nuova (in latino nova) precedentemente invisibile a occhio nudo.

Quando nel cielo appare una nova è possibile scorgere una aumento di luce nel punto in cui si è verificata l’esplosione. A seconda della magnitudine e della distanza, l’evento può essere osservato a occhio nudo o con l’aiuto di telescopi artigianali. La nova T CrB del 2024 sarà quindi visibile dalla Terra, anche se normalmente la luminosità del sistema binario non è sufficientemente forte da essere individuata.

Il fenomeno non va confuso con una supernova, esplosioni ancora più potenti che comportano la morte di una stella supermassiccia e in alcuni casi arrivano a distruggere i pianeti che la circondano o addirittura a dare origine ad altri corpi spaziali, come buchi neri e stelle di neutroni.

La nova di T Coronae Borealis

T Coronae Borealis fa parte della costellazione della Corona Boreale, che a sua volta confina con Ercole e Boote. Il sistema si trova a circa 2600 anni-luce dalla Terra (distanza percorsa dalla luce in un anno, pari a circa 9000 miliardi di chilometri) ed è composto da due stelle che orbitano l’una intorno all’altra e presentano caratteristiche molto diverse tra loro.

La costellazione della Corona Boreale, con la stella più luminosa Alpheca. Credit: Fred Espenak/AstroPixels
La costellazione della Corona Boreale, con la stella più luminosa Alpheca. Credit: Fred Espenak/AstroPixels

Una di esse è una gigante rossa, ovvero una stella che ha esaurito tutto l’idrogeno all’interno del nucleo e che si sostiene tramite la fusione nucleare di idrogeno in un guscio che circonda il nucleo di elio inerte. Ha una massa 0,7 volte quella del Sole, ma con raggio e luminosità maggiori, pari rispettivamente a 66 volte e 620 volte il raggio e la luminosità solare. La sua temperatura superficiale è di circa 3500 °C, che la porta ad apparire rossa.

L’altra componente del sistema binario è invece una nana bianca, lo stadio finale della vita di stelle aventi massa simile al nostro Sole. La nana bianca di T Coronae Borealis ha una massa stimata di circa 1,2 volte quella del Sole.

Le due stelle sono molto vicine in termini astronomici, distando circa 0,5 unità astronomiche, cioè metà della distanza media Terra-Sole (pari a circa 150 milioni di chilometri). La vicinanza e le intense attrazioni gravitazionali reciproche fanno sì che vi sia uno scambio di materia tra le due.

Si tratta di un sistema molto particolare noto come “nova ricorrente“: la nana bianca strappa continuamente materia e gas alla gigante rossa, che si accumula in un disco che ruota intorno alla prima stella.

L’esplosione stellare ogni 80 anni

La nova di T CrB è stata scoperta formalmente per la prima volta nel 1866, ma ci sono riscontri sulla sua comparsa nella regione nel 1217 e nel 1787.

“Ogni ottant’anni circa, l’atmosfera densa e poco profonda della nana bianca finisce per scaldarsi abbastanza da innescare una reazione termonucleare incontrollata che dà origine alla brillante esplosione visibile anche dalla Terra”, spiega la Nasa.

Quando la luminosità dell’astro raggiungerà il picco, diventerà visibile a occhio nudo per diversi giorni e potrà essere ammirata con l’aiuto di un binocolo per poco più di una settimana, prima che si affievolisca nuovamente per altri 80 anni.

Normalmente questo sistema binario non è visibile a occhio nudo, ma l’esplosione termonucleare che si innescherà sulla superficie della nana bianca del sistema binario renderà questa stella brillante tanto quanto la stella Polare.

“Questa potrebbe essere un’opportunità unica nella vita”, ha affermato la Nasa.

Questa animazione della NASA mostra in modo concettuale l’esplosione della nova in T Coronae Borealis:

Animazione concettuale della NASA dell'esplosione stellare della nova in T Coronae Borealis
Credit: NASA’s Goddard Space Flight Center

Quando e come sarà possibile osservare l’esplosione stellare

C’è un piccolo problema, però: non è dato sapere quale sarà l’istante esatto in cui si verificherà l’esplosione. Il fenomeno è ancora troppo imprevedibile per stabilire una data certa e solo quando il processo inizierà sarà possibile calcolare il momento di massima luminosità dell’esplosione. Le uniche informazioni confermate sono quelle che ribadiscono che T Coronae Borealis potrebbe esplodere in qualsiasi momento da qui a settembre 2024.

Dunque non resta che rimanere in attesa di ulteriori notizie prima di andare alla ricerca di questo bagliore anomalo nel cielo notturno.

Per individuare la Corona Boreale sarà sufficiente localizzare le costellazioni più grandi di Ercole (la quinta più grande del cielo) e del Boote: il nuovo astro spunterà proprio in mezzo a questi due gruppi di stelle. La costellazione è ben visibile nel cielo primaverile ed estivo: spunta a Est a fine febbraio e si mostra poi alta nel cielo nei mesi di maggio e giugno, arrivando alla massima altezza rispetto all’orizzonte nel mese di luglio. Quindi sarebbe perfetto se l’esplosione avvenisse in quel mese!

Ecco una mappa che indica (con un cerchietto rosso) la posizione esatta di T Coronae Borealis:

La posizione esatta di T Coronae Borealis
Credit: PopePompus, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Fonti e approfondimenti