Tecnologia
Grazie a Neuralink, Brad Smith, affetto da Sla, è riuscito per la prima volta a realizzare un video su YouTube col pensiero.

Grazie a Neuralink, Brad Smith, affetto da Sla, è riuscito per la prima volta a realizzare un video su YouTube col pensiero.

Nel cuore dell’Arizona, un uomo ha intrapreso un viaggio straordinario che ha unito scienza, speranza e determinazione. Brad Smith, affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è diventato la terza persona al mondo a sottoporsi all’impianto di un chip cerebrale sviluppato da Neuralink, la neurotecnologica fondata da Elon Musk.

Ma la sua storia è ancora più unica: è il primo paziente a ricevere l’impianto senza la capacità di parlare, segnando un passo fondamentale nella medicina assistiva.

L’impianto Neuralink

Il protagonista della vicenda è Brad Smith, 50 anni, un uomo divenuto la terza persona al mondo a sottoporsi all’impianto di un chip cerebrale di Neuralink, nonché la prima persona affetta da Sla e la prima incapace di parlare.

La SLA è una malattia neurodegenerativa che progressivamente compromette le funzioni motorie e, nei casi più gravi, la capacità di comunicare. Brad Smith, malato dal 2020, è completamente paralizzato, dipende da un respiratore e ha perso la parola, ma non la speranza. Per anni era stato costretto a comunicare utilizzando un puntatore oculare, ma il dispositivo offriva possibilità limitate e funzionava solo in ambienti bui per poter tracciare correttamente il movimento degli occhi. Quando ha appreso della sperimentazione di Neuralink, ha visto un’opportunità per riconnettersi con il mondo.

Nel 2025, è stato selezionato per ricevere l’impianto del dispositivo “Link”, un’interfaccia cervello-computer progettata per tradurre i segnali neurali in comandi digitali.

Questo impianto gli ha permesso di controllare un computer con il pensiero, aprendo nuove possibilità di comunicazione e interazione: inizialmente Brad immaginava di muovere la mano per controllare il cursore, ma alla fine ha scoperto che era più efficace immaginare di muovere la lingua per controllare il cursore e poi stringere la mascella per cliccare.

Grazie all’intelligenza artificiale è stato possibile anche riprodurre la voce di Brad, clonandola da vecchie registrazioni fatte prima della malattia, in modo da ridare voce ai suoi pensieri.

È infatti di pochi giorni fa, il post su X dello stesso Brad Smith in cui scrive: «Sto scrivendo con il cervello. È il mio unico modo per comunicare».

Creare con la mente

Una delle realizzazioni più straordinarie di Brad è stata la creazione di un video su YouTube utilizzando esclusivamente il suo pensiero. Nel video condiviso online, l’uomo mostra come riesce a controllare il cursore del suo MacBook Pro con il pensiero, usando un’interfaccia cervello-computer (BCI).

Non solo, grazie all’impianto, ha potuto scrivere, montare e persino narrare il video, utilizzando un modello vocale generato dall’intelligenza artificiale per riprodurre la sua voce a partire da registrazioni effettuate prima che la perdesse a causa della malattia. «Credo sia il primo filmato editato interamente con un BCI», afferma.

Questo traguardo ha dimostrato il potenziale delle interfacce cervello-computer nel restituire autonomia e espressione a chi ha perso la capacità di comunicare tradizionalmente.

Un nuovo inizio

Oltre ai successi tecnologici, l’impianto ha avuto un impatto profondo sulla vita quotidiana di Brad. Ha potuto interagire più facilmente con la sua famiglia, partecipare a conversazioni e condividere pensieri e emozioni che prima erano intrappolati nella sua mente.

«Mi ha restituito libertà, speranza e un modo più veloce di comunicare. La mia vita è migliorata tantissimo», ha scritto nel suo post, condiviso anche da Elon Musk.

La sua esperienza ha ispirato molti, dimostrando che, con la giusta tecnologia e determinazione, è possibile superare anche le sfide più difficili.

Fonti e approfondimenti