Scienza ed esplorazioni
NASA: tracce di acqua e carbonio nei campioni dell'asteroide Bennu - Photo: NASA/Erika Blumenfeld & Joseph Aebersold

Dalle analisi iniziali gli scienziati hanno trovato prove sia di carbonio che di acqua

I risultati degli studi iniziali condotti sui campioni raccolti su Bennu, un asteroide vecchio di 4,5 miliardi di anni, e riportati sulla Terra il 24 settembre 2023 dalla sonda OSIRIS-Rex della Nasa mostrano tracce di acqua e alto contenuto di Carbonio.

Questa scoperta di grandissimo interesse potrebbe rappresentare la punta dell’iceberg cosmico e convalidare le teorie secondo le quali la vita, o almeno i suoi elementi base, sono stati portati sulla Terra dallo spazio.

L’annuncio

La Nasa ha dato la notizia nel corso di una conferenza stampa al Johnson Space Center di Houston (Usa): «Le molecole di carbonio e acqua – ha detto Bill Nelson, numero uno della Nasa – sono esattamente il tipo di materiale che volevamo trovare. Sono gli elementi cruciali nella formazione del nostro pianeta».

Questa scoperta fa parte di una valutazione preliminare del team scientifico OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification and Security – Regolith Explorer) della Nasa. «Il campione OSIRIS-REx di 60 grammi di polvere e roccia è il più grande campione di asteroide ricco di carbonio mai consegnato sulla Terra e aiuterà gli scienziati a indagare sulle origini della vita sul nostro pianeta per le generazioni a venire», ha sottolineato Nelson.

Una vista ravvicinata del materiale catturato sull’asteroide Bennu. Nasa
Una vista ravvicinata del materiale catturato sull’asteroide Bennu – Nasa

L’analisi del campione

Gli scienziati del Johnson Space Center hanno impiegato 10 giorni a smontare attentamente l’hardware di ritorno della sonda per arrivare al campione sfuso all’interno. Quando il coperchio del contenitore è stato aperto per la prima volta, gli esperti hanno scoperto del materiale bonus che copriva l’esterno della testa del collettore, del coperchio del contenitore e della base. C’era così tanto materiale in più che ha addirittura rallentato il processo di raccolta e contenimento del campione primario.

«I nostri laboratori erano pronti per qualunque cosa Bennu avesse in serbo per noi», ha affermato Vanessa Wyche, direttrice del Centro. «In queste prime settimane, gli scienziati hanno eseguito diverse analisi del materiale, raccogliendo immagini da un microscopio elettronico a scansione, misurazioni a infrarossi, diffrazione dei raggi X e analisi degli elementi chimici. La tomografia computerizzata a raggi X è stata utilizzata anche per produrre un modello computerizzato 3D di una delle particelle, evidenziandone i diversi interni. Questo primo sguardo ha fornito la prova della presenza di abbondante carbonio e acqua nel campione».

Le ipotesi

Gli scienziati ritengono che il motivo per cui la Terra possiede oceani, laghi e fiumi sia dovuto al fatto che tra 4,5 e 4 miliardi di anni fa venne bombardata da un gran numero di asteroidi che trasportavano acqua e ciò la rese un pianeta abitabile. Nel contempo sono sempre più i dati che sostengono l’idea che oltre all’acqua arrivarono anche gli elementi base della vita, soprattutto carbonio, che qui, sulla Terra, forma legami con altri elementi per produrre proteine ​​ed enzimi, nonché gli elementi costitutivi del codice genetico, DNA e RNA. 

«Mentre scrutiamo gli antichi segreti conservati nella polvere e nelle rocce dell’asteroide Bennu, stiamo sbloccando una capsula del tempo che ci offre profonde intuizioni sulle origini del nostro sistema solare», ha affermato Dante Lauretta, ricercatore principale di OSIRIS-REx, Università di Arizona, Tucson.

«L’abbondanza di materiale ricco di carbonio e la presenza di materiali argillosi contenenti acqua sono solo la punta dell’iceberg cosmico. Queste scoperte, rese possibili attraverso anni di collaborazione dedicata e scienza all’avanguardia, ci spingono in un viaggio per comprendere non solo il nostro vicinato celeste ma anche il potenziale per l’inizio della vita. Con ogni rivelazione di Bennu, ci avviciniamo a svelare i misteri della nostra eredità cosmica».

Prospettive future

I segreti racchiusi all’interno delle rocce e della polvere dell’asteroide Bennu saranno studiati per i decenni a venire, offrendo spunti su come si è formato il nostro Sistema solare, su come i materiali precursori della vita potrebbero essere stati seminati sulla Terra e anche quali precauzioni devono essere prese per evitare collisioni di asteroidi con il nostro pianeta.

Ora la Nasa si prepara a lanciare un’altra missione altrettanto ambiziosa, Psyche diretta verso l’omonimo asteroide metallico, tra i più grandi conosciuti con un diametro di oltre 200 km, a più di 500 milioni di Km di distanza dalla Terra, per studiare l’origine dei nuclei di pianeti simili al nostro.

Fonti e approfondimenti